Collettiva realizzata in occasione di POETRY VICENZA 2018 – rassegna internazionale di poesia.
a cura di Angela Stefani > vernissage domenica 6 maggio 2018 ore 18.00
con WEISO artista ospite e RITA PIERANGELO performer
in collaborazione con Hands (Contrà SS. Apostoli 29)
Artisti
- WEISO
- Carmine Bellucci
- Emjl Berdin
- Danilo Calegari
- Ivano Mercanzin
- Anastasia Moro
- Nicola Paglia
- Anne Cecile Surga
con Manuela Veronesi e Rita Pierangelo performer
WAR QUELLO CHE RIMANE è una collettiva d’arte contemporanea che si propone di rappresentare la distruzione / ricostruzione che ogni guerra, lontana o vicina, mondiale o non, passata o presente, porta con se. Sette gli artisti che indagano questo processo lento, ma costante e vitale che, da quello che rimane, rigenera un equilibrio materiale e morale, ripristina confini alla violenza e all’aggressività, risveglia dall’individualismo, scuote le coscienze anestetizzate. Una ricostruzione fondata sui frammenti dell’essere, sulle macerie e che svela la nostra realtà presente che dalle guerre è alimentata.
WEISO
WEISO artista siriano, inizia i suoi studi ad Aleppo presso l’università di Belle Arti e Interior Design, prosegue poi con un master al Cairo (Egitto) ed un ulteriore specializzazione a Stoccarda (Germania). La sua affermazione artistica è legata ad Aleppo e al 2013 quando, a seguito del bombardamento dello storico minareto, l’artista realizza un’immagine emblematica che diventa virale in breve tempo. In essa il nome della città appare immutato eppur trasformato dato che l’unica lettera araba dall’aspetto verticale è divenuta il minareto stesso, spezzato e cadente: un crollo che rappresenta la perdita umana e identitaria subita dagli abitanti della Siria. A partire dal 2015 Weiso vive e lavora tra Schorndorf e Stoccarda (Germania), ma centro della sua attenzione e della sua opera rimane la situazione bellica contemporanea in Siria e non solo.
RITA PIERANGELO
RITA PIERANGELO è artista poliedrica che spazia dalla pittura all’installazione, dalla scultura alla performance muovendosi sia nel figurativo quanto nell’astratto. In ogni suo intervento segue i lati più oscuri e ferini dell’essere umano svelandoli in una poetica che fonde bellezza e oscenità